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SI SALVI CHI PUÒ - LA VITA
(SAUVE QUI PEUT - LA VIE)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 19 novembre 1981
 
di Jean-Luc Godard, con Jacques Dutronc, Nathalie Baye, Isabelle Huppert (Francia - Svizzera, 1980)
 
"Apparso a Cannes nel 1980, e sugli schermi televisivi nazionali (in una versione ad uso e consumo piccolo schermo) non molto tempo fa, è questo il lungometraggio che segnava il ritorno di Godard ai grande pubblico, dopo una sua lunga assenza dal circuito commerciale, spesa per dedicarsi alla video, al cinema di ricerca, prima ancora al cinema sperimentale o militante. Di Sauve qui Peut parlammo a suo tempo: come tutto Godard è tutto da prendere o da lasciare. Chi lascia è urtato da quanto di provocatorio e forse anche di fumoso c'è nel cinema e nel personaggio. Chi invece prende e perché si lascia sedurre da tutto quanto, malgré tout, contiene il messaggio godardiano.

Quella di resistere al fastidio iniziale è un'operazione pagante: non siamo noi a dirlo, ma ci sono ormai tanti anni dietro alle spalle, quanti ci separano da A BOUT DE SOUFFLE. Tanti anni passati a dire che il lato sbruffone di Godard irritava; ma, intanto, il cinema andava modificandosi E, senza ombra di dubbio, senza Godard oggi si filmerebbe in un modo diverso.

Raccontare SAUVE QUI PEUT (LA VIE) è un'operazione ancora più priva di senso che descrivere un assieme di immagini, com'è sempre un film. Si può dire, ad esempio, che c'è la Romandia, la città e la campagna, la ragazza di campagna che va in città e fa la prostituta: e tutto l'interesse di questo fatto banale risiede nel fatto che l'attrice che fa la prostituta è Isabelle Huppert. E cioè l'ultimo personaggio cinematografico che sarebbe parso adatto a fare questo tipo di utilizzo della propria immagine.

Ma se queste sono le provocazioni tipiche di Godard, l'interesse del suo film va oltre: proprio a quelle immagini, a quei suoni che è impossibile spiegare.

Godard riempie uno spazio di suoni e immagini che assumono un valore autonomo. Fate una prova: accendete il televisore mentre si proietta un film qualsiasi del regista. Accendetelo ad un momento qualsiasi senza alcun riferimento con la storia che si sta raccontando. Vedrete che le immagini, i suoni avranno un significato. Un interesse di un certo tipo. Direte di non capire quello che sta succedendo: ma seguirete egualmente, attenti a qualcuno degli elementi (attori, sfondo, rumori, musica, colore, eccetera) che sfileranno di fronte ai vostri occhi."


   Il film in Internet (Google)

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